giovedì 23 luglio 2009

ANDATA E RITORNO DAL MONDO


Ieri: l'ora blu...
Uscita dalla torre saracena mi sono immersa nella moltitudine.
Vestita di sottintesi e di pelle nuova sono andata in cerca di pensieri, di sguardi e di solitudini che nella moltitudine si distinuguono, al mio sguardo attento, per la sinistra scintilla vitale che ogni tanto, a intermittenza, parte dal cuore ed esplode fra la folla producendo un rumore sordo che solo l'udito di chi è abituato ad cercare, percepisce.
Ma non abbiamo più il coraggio di tenere uno sguardo sconosciuto nel nostro.
E abbiamo paura di riconoscere nell'altro la stessa forma di malattia: la speranza.
Uscire e cercare e poi fuggire a gambe levate, consapevoli di essere scampati ad altro fallimento ad un'altra serata inutile e ad un'ulteriore ferita, per rifugiarci nel nostro mondo fatto di plasma, distanze obbligate e verità celate.
Ah se potessimo urlare liberamente e tutti nel medesimo istante al mondo tutta la nostra delusione e infinita solitudine Dio, se mai ve ne fosse uno, ne morrebbe...
E aggiungo altri sacchi di sabbia alle finestre.
Voglio pensare solo ad una linea di difesa.
Le emozioni che s'insinuano dalle fessure invadono la stanza.
E rischiano d'infrangere il muro di ghiaccio che ho eretto attorno al mio esile corpo....

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